07/12/2024
ore 18:30
Teatro dell'Ortica
Cosa spinge un falsario a mettere sul mercato opere d’arte false? Le ragioni sono diverse e, talvolta, davvero molto interessanti. Come nel caso di Han Van Meegeren, artista olandese nato a fine Ottocento, considerato uno dei migliori falsari del secolo scorso: fedele alla tradizione artistica seicentesca del suo Paese, agli inizi della sua carriera venne ostacolato dalla critica e, proprio da qui, nacque il suo desiderio di vendetta. Grazie al suo talento e alle sue conoscenze realizzò degli ottimi falsi attribuiti al famosissimo pittore Vermeer, la cui vita è ancora oggi in gran parte avvolta dal mistero. Van Meegeren scelse di non copiare opere esistenti, ma di dare vita a un Vermeer “religioso”: si tratta del Cristo a Emmaus che, nel 1937, venne accolto dalla critica mondiale come “capolavoro assoluto”. L’idea iniziale di VM era quella di svelare nel giro di poco che si trattava di un falso così da godere della sua vendetta e screditare l’autorità dei critici, ma l’enorme successo ottenuto e il conseguente arricchimento lo convinsero a continuare il suo “lavoro” di falsario. Andò tutto bene finché, a seguito della caduta del Terzo Reich e la scoperta nella collezione di Goring di Vermeer falsi, venne smascherato e portato a processo, un’occasione che gli garantì la fama in tutto il mondo. In un crescendo di tensione come in un vero e proprio “giallo”, il protagonista racconterà i motivi profondi che l’hanno portato ad un’azione estrema e folle rivelando un animo complesso e fragile; sarà vittima e carnefice allo stesso tempo e lo spettatore non potrà che comprenderlo e, insieme, condannarlo.
Cosa spinge un falsario a mettere sul mercato opere d’arte false? Le ragioni sono diverse e, talvolta, davvero molto interessanti. Come nel caso di Han Van Meegeren, artista olandese nato a fine Ottocento, considerato uno dei migliori falsari del secolo scorso: fedele alla tradizione artistica seicentesca del suo Paese, agli inizi della sua carriera venne ostacolato dalla critica e, proprio da qui, nacque il suo desiderio di vendetta. Grazie al suo talento e alle sue conoscenze realizzò degli ottimi falsi attribuiti al famosissimo pittore Vermeer, la cui vita è ancora oggi in gran parte avvolta dal mistero. Van Meegeren scelse di non copiare opere esistenti, ma di dare vita a un Vermeer “religioso”: si tratta del Cristo a Emmaus che, nel 1937, venne accolto dalla critica mondiale come “capolavoro assoluto”. L’idea iniziale di VM era quella di svelare nel giro di poco che si trattava di un falso così da godere della sua vendetta e screditare l’autorità dei critici, ma l’enorme successo ottenuto e il conseguente arricchimento lo convinsero a continuare il suo “lavoro” di falsario. Andò tutto bene finché, a seguito della caduta del Terzo Reich e la scoperta nella collezione di Goring di Vermeer falsi, venne smascherato e portato a processo, un’occasione che gli garantì la fama in tutto il mondo. In un crescendo di tensione come in un vero e proprio “giallo”, il protagonista racconterà i motivi profondi che l’hanno portato ad un’azione estrema e folle rivelando un animo complesso e fragile; sarà vittima e carnefice allo stesso tempo e lo spettatore non potrà che comprenderlo e, insieme, condannarlo.
di e con Alberto Giusta
di e con Alberto Giusta