Dal 05/12/2024 al 08/12/2024
giov e sab ore 19:30; ven ore 20:30; dom ore 16
Teatro Nazionale di Genova
Paolo Fresu, tra i più grandi jazzisti al mondo, parlando di kind of Miles!, l’omaggio tutto teatrale che ha voluto dedicare al grande Miles Davis, scrive: «Quanto vale un mito? Ma soprattutto cosa lascia? È difficile individuarne di nuovi. I miti attuali nascono e muoiono con la stessa velocità del mondo contemporaneo: si accendono come una cometa che lascia una scia luminosa e poi si spegne nel nulla. Invece Miles Davis è un artista mitico per antonomasia.
Capace di raccontare una storia recente che va aldilà del jazz e la cui personalità marcata appare non solo attraverso la sua tromba ma anche nel viso scavato degli ultimi anni, negli occhi profondi che inchiodano lo sguardo e nelle mani rugose che hanno toccato il cuore. Mani scure che disegnano il pianeta attraverso un reticolo di linee che navigano tra gli oceani, tra l’Africa e il mondo».
Con Paolo Fresu tromba, flicorno e multi-effetti
e con Bebo Ferra chitarra elettrica
Dino Rubino pianoforte e Fender Rhodes Electric Piano
Marco Bardoscia contrabbasso
Stefano Bagnoli batteria
Filippo Vignato trombone, multi-effetti elettronici, keyboard
Federico Malaman basso elettrico
Christian Meyer batteria
Paolo Fresu, tra i più grandi jazzisti al mondo, parlando di kind of Miles!, l’omaggio tutto teatrale che ha voluto dedicare al grande Miles Davis, scrive: «Quanto vale un mito? Ma soprattutto cosa lascia? È difficile individuarne di nuovi. I miti attuali nascono e muoiono con la stessa velocità del mondo contemporaneo: si accendono come una cometa che lascia una scia luminosa e poi si spegne nel nulla. Invece Miles Davis è un artista mitico per antonomasia.
Capace di raccontare una storia recente che va aldilà del jazz e la cui personalità marcata appare non solo attraverso la sua tromba ma anche nel viso scavato degli ultimi anni, negli occhi profondi che inchiodano lo sguardo e nelle mani rugose che hanno toccato il cuore. Mani scure che disegnano il pianeta attraverso un reticolo di linee che navigano tra gli oceani, tra l’Africa e il mondo».
Con Paolo Fresu tromba, flicorno e multi-effetti
e con Bebo Ferra chitarra elettrica
Dino Rubino pianoforte e Fender Rhodes Electric Piano
Marco Bardoscia contrabbasso
Stefano Bagnoli batteria
Filippo Vignato trombone, multi-effetti elettronici, keyboard
Federico Malaman basso elettrico
Christian Meyer batteria
di Paolo Fresu
regia Andrea Bernard
di Paolo Fresu
regia Andrea Bernard