02/02/2025
16:00
Teatro Rina e Gilberto Govi
Domenica 2 febbraio alle ore 16:00 al Teatro Govi di Genova
È un grande classico italiano quello che il Teatro Govi propone in questa domenica di febbraio: La Locandiera, di Carlo Goldoni, viene portata in scena dalla toscana compagnia del Teatro dell’Aglio.
Con Francesca Palla, Alessandro Gianfaldone, Maurizio Canovaro, Massimo Chiezzi, Anselmo Nicolino, Giusy Mazza, Lidia Di Maria, Michele Perillo.Scenografia e costumi Donella GarfagniniFonico Gianni De MonacoMacchinista costruttore Giacono FerrariIllustrazione Alexia Molino
C’è qualcosa di inafferrabile e indicibile nella semplice storia di seduzione fra Mirandolina e il Cavaliere di Ripafratta, nell’affannarsi degli altri pretendenti, nella complicità fra le attrici di passaggio e la locandiera: un misto di amore, orgoglio, gelosia, buon senso e divertimento. È la parola goldoniana che ammalia, affascina e pervade i nostri sensi di spettatori. Perciò non è Mirandolina che seduce da quasi 250 anni noi e il burbero cavaliere di Ripafratta, ma l’arte di Goldoni che ci inchioda alla sedia ogni volta che assistiamo al suo lavoro principe.
Domenica 2 febbraio alle ore 16:00 al Teatro Govi di Genova
È un grande classico italiano quello che il Teatro Govi propone in questa domenica di febbraio: La Locandiera, di Carlo Goldoni, viene portata in scena dalla toscana compagnia del Teatro dell’Aglio.
Con Francesca Palla, Alessandro Gianfaldone, Maurizio Canovaro, Massimo Chiezzi, Anselmo Nicolino, Giusy Mazza, Lidia Di Maria, Michele Perillo.Scenografia e costumi Donella GarfagniniFonico Gianni De MonacoMacchinista costruttore Giacono FerrariIllustrazione Alexia Molino
C’è qualcosa di inafferrabile e indicibile nella semplice storia di seduzione fra Mirandolina e il Cavaliere di Ripafratta, nell’affannarsi degli altri pretendenti, nella complicità fra le attrici di passaggio e la locandiera: un misto di amore, orgoglio, gelosia, buon senso e divertimento. È la parola goldoniana che ammalia, affascina e pervade i nostri sensi di spettatori. Perciò non è Mirandolina che seduce da quasi 250 anni noi e il burbero cavaliere di Ripafratta, ma l’arte di Goldoni che ci inchioda alla sedia ogni volta che assistiamo al suo lavoro principe.