Come l'Albero e la Luna

La scena si svolge negli anni ’90. La protagonista è Giulia, una giovane ragazza proveniente da una famiglia 
benestante che vuole ribellarsi alle ipocrisie del mondo adulto. Vuole essere diversa da quegli adulti che 
pensano di sapere tutto, che vogliono imporre la loro visione del mondo su tutti, anche su di lei. Una sera, 
durante una cena di famiglia Giulia litiga con i genitori, i quali non prendono sul serio molte delle idee della 
ragazza.
Furibonda, Giulia prende poche cose e scappa nella foresta di sequoie vicino a casa sua. Viene seguita dalla 
sorella Viola, che la guarda salire per più di 100 metri su una delle sequoie. 
Lì rimarrà più a lungo del previsto, mossa prima dalla rabbia e dal rancore, poi dal desiderio di fare qualcosa 
per il mondo. Scoprirà le battaglie degli attivisti per l’ambiente, il valore della resistenza, l’importanza delle 
proprie posizioni e l’importanza di “stare”, capacità insita nella natura.
Giulia è un’adolescente, testarda, idealista, vuole che gli adulti abbiano più rispetto per la natura, che cambino 
le loro idee e che si rendano conto che le azioni di tutti possono fare la differenza. 
All’inizio della vicenda è caratterizzata da una forte volontà, dalla durezza di chi difende a spada tratta 
un’opinione, ma anche dalla poca consapevolezza di sé, del suo rapporto con le proprie idee. Passerà molti 
giorni sull’albero e alla fine di questa avventura sarà più pacata ma anche più salda nelle sue convinzioni. 
Crescerà grazie alle esperienze che farà sulla sequoia, che chiamerà Moon, e su quanto la natura può 
insegnare. 
Giulia e Moon svilupperanno un rapporto di sorellanza. Da estranee, diventeranno una indispensabile all’altra

produzione Teatro dell'Ortica

di e con Ilaria Piaggesi

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