08/03/2025
21:00
Teatro Il Sipario Strappato
Nella mitologia greca Penelope, la fedele moglie di Ulisse partito per la guerra, viene lasciata sola con un figlio piccolo e per vent'anni aspetta il marito detenendone ogni bene e preservando la propria virtù con stratagemmi e furbizia.
Lo spettacolo “Penelope. L'eredità delle donne”, pur ispirandosi al mito dell'Odissea, presenta una lettura diversa della storia e della figura di Penelope, a cavallo tra dimensioni temporali sovrapposte, tra mito e contemporaneità, in cui l'oggetto dell'attesa è intrinseco al soggetto che aspetta, che in fondo è solo una persona schiacciata dallo stereotipo che vuole fragili le donne e guerrieri gli uomini.
In un’atmosfera rarefatta, senza nulla a cui aggrapparsi se non il bastone che la sorregge in vecchiaia, Penelope naviga dentro di sé come Ulisse in mare e come lui scopre isole ma di ricordi, incontra divinità ma terribili e angoscianti, si confronta con sé stessa e con l’ideale di un amore desiderato ma da cui si sente tradita.
La figura di Penelope diventa un magnifico caleidoscopio di significati, simboli e metafore che ci riportano alla storia di tutte le donne che aspettano ciò che desiderano per se stesse a dispetto di ciò che la voce sociale sussurra loro costantemente e che le fa entrare in conflitto con se stesse.
Cosa c'è dentro l'attesa di Penelope/donna dell'amore, quali sono i suoi pensieri, le riflessioni, le paure, le convinzioni e le sue battaglie? Esiste un'eredità trasmessa di donna in donna come una ferita collettiva che ancora oggi sanguina?
Nella mitologia greca Penelope, la fedele moglie di Ulisse partito per la guerra, viene lasciata sola con un figlio piccolo e per vent'anni aspetta il marito detenendone ogni bene e preservando la propria virtù con stratagemmi e furbizia.
Lo spettacolo “Penelope. L'eredità delle donne”, pur ispirandosi al mito dell'Odissea, presenta una lettura diversa della storia e della figura di Penelope, a cavallo tra dimensioni temporali sovrapposte, tra mito e contemporaneità, in cui l'oggetto dell'attesa è intrinseco al soggetto che aspetta, che in fondo è solo una persona schiacciata dallo stereotipo che vuole fragili le donne e guerrieri gli uomini.
In un’atmosfera rarefatta, senza nulla a cui aggrapparsi se non il bastone che la sorregge in vecchiaia, Penelope naviga dentro di sé come Ulisse in mare e come lui scopre isole ma di ricordi, incontra divinità ma terribili e angoscianti, si confronta con sé stessa e con l’ideale di un amore desiderato ma da cui si sente tradita.
La figura di Penelope diventa un magnifico caleidoscopio di significati, simboli e metafore che ci riportano alla storia di tutte le donne che aspettano ciò che desiderano per se stesse a dispetto di ciò che la voce sociale sussurra loro costantemente e che le fa entrare in conflitto con se stesse.
Cosa c'è dentro l'attesa di Penelope/donna dell'amore, quali sono i suoi pensieri, le riflessioni, le paure, le convinzioni e le sue battaglie? Esiste un'eredità trasmessa di donna in donna come una ferita collettiva che ancora oggi sanguina?
di Marco Balma
adattamento e regia Vanessa Leonini
Mafalda Garozzo, Monica Moro, Sabrina Battaglini, Lucia Carrieri, Francesca Lopresti
di Marco Balma
adattamento e regia Vanessa Leonini
Mafalda Garozzo, Monica Moro, Sabrina Battaglini, Lucia Carrieri, Francesca Lopresti