PENELOPE

Nella mitologia greca Penelope, la fedele moglie di Ulisse partito per la guerra, viene lasciata sola con un figlio piccolo e per vent'anni aspetta il marito detenendone ogni bene e preservando la propria virtù con stratagemmi e furbizia.

Lo spettacolo “Penelope. L'eredità delle donne”, pur ispirandosi al mito dell'Odissea, presenta una lettura diversa della storia e della figura di Penelope, a cavallo tra dimensioni temporali sovrapposte, tra mito e contemporaneità, in cui l'oggetto dell'attesa è intrinseco al soggetto che aspetta, che in fondo è solo una persona schiacciata dallo stereotipo che vuole fragili le donne e guerrieri gli uomini.

In un’atmosfera rarefatta, senza nulla a cui aggrapparsi se non il bastone che la sorregge in vecchiaia, Penelope naviga dentro di sé come Ulisse in mare e come lui scopre isole ma di ricordi, incontra divinità ma terribili e angoscianti, si confronta con sé stessa e con l’ideale di un amore desiderato ma da cui si sente tradita.

La figura di Penelope diventa un magnifico caleidoscopio di significati, simboli e metafore che ci riportano alla storia di tutte le donne che aspettano ciò che desiderano per se stesse a dispetto di ciò che la voce sociale sussurra loro costantemente e che le fa entrare in conflitto con se stesse.

Cosa c'è dentro l'attesa di Penelope/donna dell'amore, quali sono i suoi pensieri, le riflessioni, le  paure, le convinzioni e le sue battaglie? Esiste un'eredità trasmessa di donna in donna come una ferita collettiva che ancora oggi sanguina?

di Marco Balma

adattamento e regia Vanessa Leonini

Mafalda Garozzo, Monica Moro, Sabrina Battaglini, Lucia Carrieri, Francesca Lopresti

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