Un giardino davvero speciale

dal testo Le stagioni di Gim di Laura Nosenzo (ArabAFenice)

Nell'ambito del Festival in una notte d'estate – percorsi: l'architettura della parola tra città e terra

“A diciassette anni ho piantato il primo albero lungo un ruscello. Un acero.

Un gesto naturale che ripeterò per buona parte della vita.

In 45 anni metto oltre ventimila germogli nella terra in una parola: ovunque posso. Lo faccio per passione e senza chiedere nulla in cambio!”

Questa l’essenza della straordinaria vita di Gim, esperto conoscitore di piante ed erbe aromatiche, passione che pratica per tutta la vita. Emigrante, mentre lavora come cercatore d’oro in Canada, vive con gli Inuit, gli indiani d’America, dove impara i segreti della medicina naturale.

Infine tornato nel suo Astigiano, ispira la nascita del Giardino delle Aromatiche, nella speciale riserva naturale della Val Sarmassa.

Un vero e proprio Elzeard Bouffier, uscito dal libro di Jean Giono, per vivere tra il Piemonte e il Mondo ma soprattutto sempre in contatto e in difesa della natura.

Un faro ed un maestro sul campo, per i giovani di oggi innamorati della natura.

Le stagioni di Gim, oltre ad essere un racconto dell’intenso amore verso la natura è anche una storia di migrazione.

Come oggi la mancanza del lavoro spingeva molti a cercare fortuna in altre terre lontane.

I Dik Dik espressero il ricordo di questo bisogno epocale degli italiani in una canzone di grande successo che Luca Morino ha attualizzato e ricantato appositamente per questo spettacolo. Si tratta di Viaggio di un poeta.

riduzione teatrale a cura di Gisella Bein

con Alberto Barbi e Cristiana Voglino

disegni dal vivo di Monica Calvi

regia Renzo Sicco

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