Pasquarosa

Nell'ambito del Festival in una notte d'estate – percorsi: l'architettura della parola tra città e terra

Una bambina stretta nel busto a stecche e con ai piedi scarpe infinitamente troppo grandi, lo sguardo già profondo e lontano. Questa è una delle prime immagini di Pasquarosa, modella ancora imberbe ma già icona. In quell’abito, in quell’atteggiamento l’essenza e il presagio del suo divenire: da contadina a ninfa sottile e liberty nelle sculture di Nicola d’Antino, a nudo roseo e sensuale innumerevolmente ritratto dal marito Nino Bertoletti, a pittrice dai colori incredibili buttati di getto sulla tela, protagonista vivace di tutto un novecento romano fatto di amici che si chiamano Pirandello, Capogrossi, Carena, De Chirico, Soffici, Cecchi, Guttuso, Morante, Moravia, Tofano... Ma per comprendere l’ascesa di Pasquarosa bisogna partire da lì, da quelle scarpe grandi che proteggevano i piedi dai sassi e dalla polvere delle sterrate Anticoli Corrado, un paese-scrigno a una manciata di chilometri da Roma. Tra le sue mura di pietra ancora oggi si cela un sorprendente patrimonio d’arte. Sono le scie lasciate dai tanti pittori e scultori che da lì sono passati, ritraendo la piazza, le case, le colline. E naturalmente le modelle: Natalina, Pompilia, Margherita, di cui si innamoravano e che magari sposavano, portandosi via così un pezzo di quella campagna, che riverberava poi, per sempre, negli occhi delle loro donne e che a volte veniva alla luce, come in Pasquarosa, nel respiro dei colori a riempire la tela.

In scena gli attori restituiscono un’immagine “sensibile” di Pasquarosa, in una partitura a due - impossibile non affiancare a quella dell’artista la figura del marito, compagno e complice di una vita che attraversa oltre mezzo secolo di storia – che, non senza ironia, diventa “ritratto di famiglia in un interno”, mettendo in primo piano il sapore e il clima di un novecento italiano, colto, sperimentale e innovativo.

Il testo, pubblicato da Studio 12, vince nel 2014 il primo premio "Il Paese delle Donne-Donne e Poesia"

IL PROGETTO

Pasquarosa nasce da Giovani InnESTi un progetto di iterazione tra teatro e territorio, realizzato con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma in collaborazione con A.T.C.L. - Circuito Multidisciplinare del Lazio, l’Unione dei Comuni del Medaniene, il Civico Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado, del Prof. Paolo Bertoletti, studioso d’arte, nipote della pittrice e il coinvolgimento di giovani professionisti provenienti dall’area tiburtina (Andrea Cauduro per le scelte musicali e Alessandro Minati per la regia). Lo spettacolo, debutta al Festival Sguardi (S)velati (Teatro Due, Roma), è ospite del Festival L’Arlecchino Errante di Pordenone e di Tivoli OFF, è al centro del progetto Pasquarosa nei luoghi di Pasquarosa che si è svolto a Roma, a Villa Strolh-fern (Museo Studio Trombadori) nei mesi di maggio e giugno 2014.

Lo spettacolo è andato in scena il 13 dicembre 2016 alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a

Roma, come evento speciale collegato alla mostra L’arte sulle motonavi – il varo dell’utopia

LA STAMPA

“Una prova di bravura per Gloria Sapio e Maurizio Repetto questo testo teatrale 'Pasquarosa', dedicato ad una pittrice che da semianalfabeta contadina diventerà prima modella e poi artista apprezzatissima. Passando al dialogo tra lei e lui (Pasquarosa Marcelli e suo marito, l'artista Nino Bertoletti) da un apparente monologo, perché è racconto diretto ad un pubblico quasi visibile in scena, ci viene narrata la storia straordinaria di questa donna che trova nell'amore incondizionato per il suo paese, anch'esso fonte di ispirazione artistica per molti, la sua visione pittorica e il suo posto nell'universo artistico a quei tempi ancora più difficile per le donne. Apprezzabile perciò, per la attenta e sensibile ricerca, il lavoro, che riesce a darci un'idea del loro quotidiano in maniera naturale, anche quando sono nominati i grandi del mondo della letteratura e dell'arte, perché colti proprio in una condivisione familiare e amicale insolita, a cui non si è abituati. Circolare la messa in scena per il suo aprirsi e chiudere sulle riflessioni profonde della vita e della morte che sono per Pasquarosa, come sintesi estrema, ambedue percorsi "tutti in salita”. Se per le difficoltà o per le soddisfazioni raggiunte nel perseguire i propri sogni e le proprie responsabilità fa lo stesso, l'importante è tentare credendoci fino in fondo, oltre gli ostacoli e le sofferenze.”

Primo premio sezione teatro Premio Il Paese delle Donne – Donne e Poesia

“…La scena è vuota, solo due sedie, due attori vi si siedono, si alzano, le compongono e scompongono in mille combinazioni, intanto parlano e raccontano una storia tenera e dolce… Un lavoro che ha avvinto il pubblico per la felice intuizione di far procedere la storia privata con quella italiana…”

Nico Nanni – Il Gazzettino del Nord-Est

“Autentica energia poetica emerge dalla figura di Pasquarosa Marcelli… Il testo, andato in scena con successo al Teatro Due, è anche un apprezzabile lavoro letterario, basta il monologo con cui si apre… In un periodo di rivisitazioni, rifacimenti e di eterne discussioni sulla funzione dell'arte, è da sottolineare l'iniziativa coraggiosa e giusta di due attori/autori come Gloria Sapio e Maurizio Repetto che ridanno corpo all'anima di un'artista lontana dalle accademie e piena di vita percettiva.”

Franco Pecori - Critamor

“Pasquarosa, omaggio alle tante bambine analfabete che nei colori e nelle impressioni della

campagna hanno forse ricavato quella sensibilità in grado di sollevarle dalle miserie della vita

contadina… La bellezza come una terra, un paesaggio, un mondo da difendere…”

Edoardo Sassi – Il Corriere della Sera

di e con Gloria Sapio e Maurizio Repetto

regia Alessandro Minati

musiche Andrea Cauduro

produzione Settimo Cielo

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