Io e Marconi

Nell'ambito del Festival in una notte d'estate – percorsi: l'architettura della parola tra città e terra

In occasione dei 100 anni della Radio in Italia e dei 150 dalla nascita di Guglielmo Marconi, lo spettacolo Io e Marconi intende ripercorrere i momenti salienti della vita del Nobel e, parallelamente l'impatto di una delle sue principali invenzioni, la radio, in varie comunità nel mondo. La narrazione debutta nei primi anni del Novecento, segue la vita di Domenico, giovane emigrante italiano la cui storia personale, sebbene frutto di fantasia, si articola nell’ambito di fa: storici realmente accaduti. Nel 1909 il transatlantico Republic su cui Domenico lavora come cuoco viene speronato in mare aperto; 1700 passeggeri si salvano, per la prima volta nella storia, grazie al telegrafo senza fili inventato da Marconi, un sistema in grado di inviare un SOS a chilometri di distanza. A seguito di quell’evento Domenico sviluppa un senso di profonda gratitudine per l’inventore bolognese e inizia così a seguirne le gesta. Sono gli anni della Prima Guerra mondiale e la telegrafia senza fili ricopre un ruolo importante nel conflitto bellico. Segue l’adesione di Marconi al fascismo, la diffidenza iniziale dell’apparato mussoliniano verso il nuovo mezzo radiofonico che diventerà poi voce dei regimi totalitari. Momenti che Domenico segue da lontano, prima con entusiasmo e speranza, poi con delusione quando l’inventore aderisce apertamente al regime di Mussolini. Ironia della sorte sarà tuttavia proprio la radio di Marconi uno degli strumenti che Domenico e i suoi compagni della Resistenza utilizzeranno per contrastare il regime. Lo spettacolo racconta la vita di un uomo e parallelamente quella di una tecnologia, entrambi influenzati dal contesto storico in cui si sono sviluppati.

Lo spazio scenico è diviso in tre ambienti, affidato ai tre interpreti:

Al centro, il giovane Domenico interpretato da Francesco Patanè (candidato ai Nastri d'Argento nel 2021 per il film Cattivo Poeta) attraverso il linguaggio del teatro di narrazione racconta e rivive la propria storia; dall’esperienza come marinaio, al periodo da immigrato negli Stati Uniti, fino al dramma delle grandi guerre mondiali e il contrasto al regime di Mussolini. Una vita durante la quale la “mano di Marconi” compare nella sua vita in più di un’occasione.

Sulla sinistra, isolata in un cono di luce, Sara Zambotti (conduttrice e autrice di Caterpillar Radio2) interpreta una speaker radiofonica dei giorni nostri. I suoi interventi contribuiranno a inquadrare il contesto storico e sociale e raccontare come la radio si è sviluppata in diversi contesti e comunità, per organizzare varie forme di resistenza e come strumento per intercettare voci da altre dimensioni (quella dei sogni, dell'inconscio e dei morti). Sara Zambotti interagisce dal suo luogo non luogo a lato della scena in quanto personificazione della radio e delle sue possibilità di racconto.

Sulla destra, il musicista Luca “Sgamas” Guiducci (autore dello spettacolo), con 2 strumenti musicali, chitarra e Theremin, interpreta ora il musicista dell'orchestra di bordo, ora il cantante trasmesso dalla radio durante la guerra. Attraverso il linguaggio del recitar cantando, sovente declinato in chiave comico- grottesca, i suoi interventi saranno occasione, tanto per Domenico quanto per il pubblico, per approfondire ora il funzionamento delle onde elettromagnetiche, ora il quadro storico e politico in cui la narrazione prende vita.

Una commistione di linguaggi differenti che concorrono a raccontare, nello spettacolo Io e Marconi, il quadro storico e la vita dell’uomo che, come ha scritto Riccardo Chiaberge nel suo “Wireless”, “alla fine dell’Ottocento ha inventato il terzo millennio”, e come omaggio al mezzo radiofonico nell'anno del suo centenario.

BIOGRAFIE

Sara Zambotti è autrice e conduttrice radiofonica, dal 2012 conduce con Massimo Cirri il programma Caterpillar in onda quotidianamente su Rai Radio2. Arriva alla radio passando dall'antropologia, con un dottorato di ricerca sui linguaggi della radio d'intrattenimento. Ha pubblicato un libro sulla storia dell'Ente radio rurale durante il fascismo, un altro sul mestiere del producer radiofonico e ha curato con Monica Fagioli un insieme di saggi di antropologia dei media. È docente a contratto di antropologia e media all’università (Milano, Torino). Insomma, senza Marconi sarebbe disoccupata.

Francesco Patanè, attore, si forma alla Scuola del Teatro Stabile di Genova. Dal 2018 lavora come attore tra cinema, teatro e televisione, recitando da co-protagonista nel film Il Cattivo Poeta, diretto da Gianluca Jodice, al fianco di Sergio Castellitto, per cui ottiene una candidatura ai Nastri d’Argento. E’ protagonista del film Ti Mangio il Cuore, diretto da Pippo Mezzapesa, con Elodie, presentato alla 79esima edizione del Festival del Cinema di Venezia. Lavora come attore per diverse produzioni teatrali, tra cui Teatro Nazionale di Genova, Lunaria Teatro e Accademia Perduta-Romagna Teatro. In televisione recita nelle serie Imma Tataranni (RAI), Lidia Poet (Nehlix) e Monterossi (Amazon Prime).

Luca "Sgamas" Guiducci, musicista, compositore, autore, collabora con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) nella realizzazione di spettacoli di divulgazione scientifica. È tra gli autori del libro Pensiero Umano e Intelligenza Artificiale (L'Asino d'oro Edizioni) nel quale si è occupato del rapporto tra musica e IA. Ha collaborato, tra gli altri, con David Riondino, l'attore e doppiatore Angelo Maggi, l'attrice e regista Siddharta Prestinari, la regista israeliana Orly Noa Rabinyan Dal 2013 è membro del trio La banda dell'Uku, formazione comico-musicale con la quale si è esibito in oltre duecento concerti tra locali, teatri, radio e TV. È autore di colonne sonore per il teatro e videogiochi.

di Luca “Sgamas” Guiducci con la collaborazione di Sara Zambotti

con Francesco Patanè, Sara Zambotti, Luca “Sgamas” Guiducci

regia Francesco Patanè

produzione Centro Studi Musicali Torre In Pietra

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